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| - Imu, ancora Imu, sempre Imu. Non ha tutti i torti Matteo Renzi a lamentarsi che il dibattito politico in Italia sia dominato dalle discussioni sull’imposta municipale unica. Il candidato segretario del Pd parla di otto mesi per riferirsi al governo Letta, insediatosi ad aprile, ma in realtà di Imu si è parlato abbondantemente anche durante la campagna elettorale (e per venire a Brunetta, qui trovate tutte le sue dichiarazioni sull’Imu che abbiamo verificato). Il punto di Renzi, in ogni caso, è che il costo medio dell’Imu non sarebbe così elevato da giustificare una tale attenzione. Andiamo a vedere se i conti del candidato segretario Pd, citati con precisione fino all’ultimo euro, sono effettivamente corretti.
Il Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia ha pubblicato nel gennaio 2013 un’analisi dei versamenti Imu per l’anno che si era appena concluso. Come rivela il rapporto, dall’Imu sulla prima casa lo Stato ha ricavato “circa 4 miliardi di euro. Hanno effettuato versamenti circa 17,8 milioni di contribuenti, per un importo medio di circa 225 euro” – 11 euro in meno di quanto dichiarato da Renzi!
Quanto alla ripartizione dell’Imu, dalla tabella sotto vediamo che circa l’85% dei contribuenti ha versato meno di 400 euro, mentre il 6,8% dei contribuenti ha versato oltre 600 euro. Anche il riferimento del sindaco alle “case di lusso” è corretto perché questi dati ricomprendono l’Imu su tutte le abitazioni principali.
Quanto costerà agli italiani invece la rata per il 2013 rimane da vedere. C’è un po’ di confusione sulla cosiddetta “mini-Imu” e non è chiaro se ed entro quando i Comuni possano rivedere le aliquote (per maggiori dettagli rimandiamo a questo ottimo articolo de Il Post).
In ogni caso l’imprecisione sulla cifra costa cara al sindaco, che si dovrà accontentare di un “C’eri quasi”!
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