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  • Il presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta appare lanciatissimo, passando da un provvedimento all’altro e concedendosi pure di cacciare gli assessori Battiato e Zichichi. Ma saranno tutti veri i primati della Regione? Sull’abolizione delle Province in Sicilia molto si è letto nelle ultime settimane (si veda ad esempio questo articolo de Il Sole 24 Ore e quest’altro del Corriere della Sera) e non possiamo che confermare quanto detto da Crocetta. Meno conosciuta è invece la proposta di introduzione del doppio voto di genere, vale a dire la possibilità alle elezioni amministrative di esprimere due preferenze, purché siano per candidati di sesso diverso. La novità è stata introdotta dalla legge n. 215 del 2012, intitolata non a caso “Disposizioni per promuovere il riequilibrio delle rappresentanze di genere nei Consigli e nelle Giunte degli enti locali e nei Consigli regionali”. Tuttavia questa possibilità è prevista solo per le elezioni comunali nei Comuni con più di 5mila abitanti (art. 2 della legge), mentre per le elezioni regionali si fa soltanto un generico riferimento al principio della “promozione della parità tra uomini e donne nell’accesso alle cariche elettive attraverso la predisposizione di misure che permettano di incentivare l’accesso del genere sottorappresentato” (art. 3). Rimandiamo a un dossier della Camera per una panoramica delle leggi elettorali nelle Regioni a statuto ordinario. Per venire al caso specifico, alcune Regioni si sono, dunque, attivate per introdurre il doppio voto di genere – senza successo. L’Abruzzo ci ha provato al momento dell’approvazione della nuova legge elettorale, ma l’emendamento sul doppio voto di genere è stato bocciato. Stesso destino in Friuli Venezia Giulia. La Sicilia ha invece approvato la proposta nella notte del 4 aprile. Questo fa dell’isola la prima Regione ad introdurre la doppia preferenza di genere in seguito all’approvazione della legge di cui sopra. Ma c’è una Regione che, ben prima che venisse approvata la legge dello scorso novembre, aveva già varato questa proposta: è la Campania, che ha introdotto la doppia preferenza di genere nel 2009. La legge regionale n. 4 del 2009 prevedeva, infatti, questa possibilità all’art.4 comma 3. Proprio tale norma, insieme ad altre porzioni della legge, creò un piccolo casus belli che la Corte Costituzionale dovette dirimere. Il governo ne sosteneva infatti l’incostituzionalità. I giudici della Consulta (sentenza n. 4 del 2010) hanno invece respinto il ricorso e riconosciuto la legittimità costituzionale della doppia preferenza di genere. E’ stata, quindi, la Campania ad introdurre il doppio voto di genere per prima in Italia. Ciò comporta che, sebbene Crocetta possa fregiarsi di rappresentare la prima Regione ad aver dato attuazione alla legge del 2012, tuttavia la Sicilia non è la prima Regione in assoluto: “C’eri quasi”!
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