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  • Il 7 luglio 2022 su Facebook è stato pubblicato un post in cui si legge: «BAMBINI INVIATI PER POSTA. Credere o scoppiare. Molti anni fa, l’ufficio postale spediva da bambini americani. Quando il servizio postale USPS iniziò la spedizione il 1 gennaio 1913, i pacchi di grandi dimensioni, comprese le persone, potevano spedire purché non superassero i 5 chilogrammi. Fortunatamente, tutti i bambini che sono stati spediti utilizzando il servizio USPS sono arrivati sani e salvi e questo tipo di servizio piuttosto raro è stato cancellato dopo 2 anni. Ma oggi ci sono ancora molte foto come questa che mostrano che il servizio esisteva». Il post è accompagnato da una foto in bianco e nero di un postino che trasporta un bambino all’interno di una borsa normalmente utilizzata per le lettere. Si tratta di un contenuto fuorviante, che veicola una notizia falsa. Innanzitutto, il servizio postale americano (Usps) è stato creato nel 1775 e non nel 1913, come sembra suggerire il post oggetto della nostra verifica. Nel 1913 fu invece introdotta la spedizione dei pacchi. L’immagine allegata al post circola sui social network almeno dal 2014 e proviene dal museo delle poste americane ospitato dal complesso museale dello Smithsonian. Secondo l’account Flickr del museo, dal quale l’immagine è tratta, la fotografia mostra «un portalettere in posa per una fotografia umoristica con un ragazzino nel suo sacco postale» e non un bambino realmente spedito attraverso il servizio postale. Come spiegato dagli storici dello Smithsonian, all’inizio del Novecento alcuni bambini sono stati effettivamente spediti dai loro genitori: nel 1914 la piccola May Pierstorff di cinque anni fu inviata tra due città dell’Idaho al prezzo 53 centesimi per fare visita ai nonni e nel 2020 la sua storia è stata raccontata nel libro “Mailing May”. Prima di lei la stessa sorte era toccata a un bambino di Batavia, in Ohio, che fu spedito al costo di 15 centesimi, ma assicurato per 50 dollari, e a una bambina spedita nello stesso periodo a Sharpsville, in Pennsylvania, per 45 centesimi. Nonostante i tre casi di bambini “spediti” appena raccontati, questo non era un servizio regolarmente offerto dalle poste americane, ma uno strappo alla regola. Come spiegava nel 2015 la storica delle poste Nancy Pope ai colleghi di PolitiFact, in tutti e tre i casi il viaggio fu reso possibile dalla complicità di portalettere conosciuti alle famiglie, che hanno personalmente accompagnato i bambini verso le rispettive destinazioni.
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