schema:text
| - Nella presentazione del DEF il Presidente del Consiglio Matteo Renzi sostiene che il governo abbia fatto stime “prudenti” per quanto riguarda la crescita italiana nel 2014.
E’ vero che la previsione di crescita contenuta nel DEF 2014 a firma Renzi-Padoan è pari allo 0,8%. E’ un po’ impreciso ma non totalmente scorretto dire che la stima precedente – rilasciata dal governo Letta ad ottobre nella Nota di Aggiornamento del DEF 2013 – fosse più alta. Quest’ultima infatti era dell’1,0%, e non dell’1,1% come dice Renzi. Se è vero che si tratta di una discrepanza del solo 0,1% è anche vero che questa percentuale irrisoria riduce la differenza tra la stima di Letta/Saccomanni e quella di Renzi/Padoan del 33%, denotando un’esagerazione da parte del Premier che potrebbe esssere giudicata maliziosa.
Non dovrebbe inoltre sorprendere nessuno la revisione delle stime di crescita verso il ribasso, dato che sembra essere un classico del DEF: da quanto esiste (2011) ha visto la stima di aprile dell’anno essere meno ottimistica di quelle del settembre dell’anno precedente. In basso abbiamo riportato un grafico con cui abbiamo confrontato la variazione tra queste due stime per gli anni 2012-2014, attuando un confronto tra le stime di ottobre dell’anno precedente (nota agg. DEF 2011, 2012 e 2013) con quelle di aprile dell’anno in corso (DEF 2012, 2013 e 2014). Come possiamo notare, ogni volta le stime sono state ritoccate al ribasso. Nessuna sorpresa quindi, visto che con un quarto dell’anno già passato si può avere qualche indicazione in più su cui costruire le previsioni. A questo punto possiamo affermare che il governo Renzi non è stato esattamente il primo ad esercitare ‘prudenza’.
Insomma, “C’eri quasi” per Renzi, con l’invito a non enfatizzare eccessivamente la prudenza nel dare le stime, rispetto ai dati precedenti.
P.S.: per chi volesse approfondire quanto le stime del DEF si siano poi avverate o meno rimandiamo alla nostra 12° puntata su Virus e a questo articolo su Youtrend.
|