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  • Interessante (seppur non chiarissima) affermazione del Premier, che ci dà l’occasione di rispondere a una domanda a cui forse molti appassionati dell’hi-tech già hanno risposta: da dove nasce l’iPhone, considerato simbolo del life style americano? Il Premier sostiene che tutte le componenti del prodotto simbolo di Apple non siano made in Usa. In effetti molte componenti dell’iPhone 6, uscito il 19 settembre, provengono dalle aziende coreane Samsung e LG Electronics. Tuttavia non è corretto dire che tutti i pezzi sono stranieri: alcune aziende che producono componenti, come Skyworks e TriQuint produttrici di chip, sono statunitensi. Si può dire la stessa cosa per le versioni precedenti? Il sito Venture Beat riporta una interessante infografica dell’iPhone 5 in cui la produzione viene scomposta sulla base del criterio geografico. Anche qui viene mostrato come le batterie arrivino dalla Korea e da Taiwan, lo schermo e altre componenti che richiedono minerali rari giungono dalla Mongolia, e il giroscopio (lo strumento che permette di girare lo schermo da orizzontale a verticale) è prodotto da una compagnia italo-francese. Il software e diversi chip sono però nati negli Stati Uniti, dove si svolgono anche le operazioni di design, marketing e costumer service. L’assemblaggio avviene per l’85% in Cina, non tanto per il minor costo del lavoro, quanto per la velocità con cui il lavoro viene svolto in confronto agli Stati Uniti. Per maggiori dettagli sull’iPhone 4 ci viene in aiuto l’Economist con questa utile grafica, che scompone il telefono in singole componenti e luogo d’origine. Come potete vedere, molte parti sono prodotte all’estero (tra cui una componente rilevante è acquistata da Samsung, rivale dell’azienda di Cupertino) mentre altre risultano di manifattura statunitense, in particolare le aziende Skyworks, Micron, Texas Instruments, Cirrus Logic. Figura anche una azienda italiana, la ST Microelectronics. E’ vero dunque che gli iPhone sono prodotti di un mercato globale, ma molte aziende che partecipano al creazione sono americane. Certo, in molti casi le compagnie statunitensi hanno siti di produzione in altri Paesi; tuttavia, facendo un rapido controllo su alcune aziende sopracitate (Skyworks, Texas Instruments e TriQuint ad esempio), notiamo che molti impianti si trovano in territorio americano. “Pinocchio andante” per Renzi!
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