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| - Alla conferenza stampa di presentazione del decreto sulla riforma delle banche popolari*, Matteo Renzi si lamenta che il settore bancario eroghi pochi credito, nonostante l’Italia sia, a suo dire, il Paese con il maggior numero di istituti di credito. Tutto vero?
Abbiamo più banche di tutti?
Dal contesto e per coerenza di definizione ci soffermiamo su un confronto soltanto a livello europeo. Gli istituti di credito, secondo la comune definizione europea, sono quelle imprese che raccolgono depositi o altri fondi rimborsabili dal pubblico e concedono crediti per proprio conto.
Guardando ai dati della Banca Centrale Europea (qui per la zona euro e qui per i restanti membri dell’Ue), al dicembre 2014 risultavano esserci 670 istituti di credito in Italia. Come si vede nel grafico sottostante, l’Italia è quarta in questa classifica, a poca distanza da Austria e Polonia ma ben lontana dalla Germania, che conta oltre 1.800 istituti di credito. Da un confronto nel tempo vediamo come il consolidamento del settore bancario sia un fenomeno in corso da anni: basti pensare che nel dicembre del 1998 l’Italia contava 934 istituti di credito; nella zona euro, invece, si è passati da circa 7.900 a 5.500 istituti di credito negli ultimi quindici anni (peraltro in un periodo in cui la zona euro si è allargata).
Il verdetto
Il Premier si salva con l’utilizzo di un cauto “probabilmente”. L’Italia non è il Paese con il maggior numero di istituti di credito, ma è quarta nell’Ue: “C’eri quasi”.
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Per capirne di più sulla riforma rinviamo a questo ottimo articolo del Post.
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