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| - Mentre si intensifica il conflitto in Ucraina orientale, Matteo Salvini twitta la sua indignazione contro i piani europei di sostegno al governo di Kiev. La ricostruzione del leader della Lega, tuttavia, è piuttosto fuorviante.
L’Ue regala 1,8 miliardi all’Ucraina?
In sintesi, no. La Commissione Europea ha sì, proposto lo scorso 8 gennaio di dispiegare 1,8 miliardi di “assistenza macro-finanziaria” al Paese, ma si tratta di prestiti a medio termine, non di denaro a fondo perduto.
Nella proposta – che peraltro deve essere approvata dal Parlamento Europeo e dal Consiglio – la Commissione scrive che l‘economia ucraina sta attraversando una profonda recessione, risultato di squilibri macroeconomici e problemi strutturali. Il conflitto nell’Ucraina orientale ha seriamente complicato gli sforzi di riforma del governo, accentuando la recessione ben oltre le previsioni iniziali. In questo contesto – si legge – si rendono necessari ulteriori programmi di assistenza finanziaria per aiutare il Paese a far fronte nel breve periodo alle esigenze di bilancia dei pagamenti, e sostenere le riforme dei settori energetici e bancari tale da aumentare la fiducia degli investitori, un elemento essenziale per riportare l’economia ucraina in un percorso di crescita sostenibile. La Commissione esplicita che uno dei prerequisiti per l’accesso ai prestiti è l’attuazione di riforme su cui l’Ue ed il governo ucraino si metteranno d’accordo in un memorandum.
Del resto non si tratta della prima volta che l’Ucraina beneficia dei programmi di assistenza macro-finanziaria dell’Ue: solo nel 2014 sono già stati prestati poco meno di 1,4 miliardi di euro.
…Anziché aiutare i cittadini europei in difficoltà?
E’ bene sottolineare che gli 1,8 miliardi di prestiti non vengono dal bilancio dell’Ue e non sono sottratti ad altri programmi di assistenza, bensì presi in prestito sui mercati. Come spiega il sito della Commissione Europea:
“Per fornire un prestito di assistenza macro-finanziaria, l’Ue prende in prestito i fondi necessari dai mercati di capitali e li presta a sua volta ai Paesi beneficiari, alle stesse condizioni di quelle ottenute dall’Ue (stesso tasso di interesse, stessa valuta, stessi tempi di rimborso ecc). In questo modo, i Paesi destinatari beneficiano delle condizioni più favorevoli concesse all’Ue, che gode di un rating AAA da Moody’s e Fitch e AA+ da S&P” (traduzione nostra). Per completezza rileviamo che nel bilancio dell’Ue c’è un fondo (circa 1,2 miliardi per il periodo 2014-2020) a garanzia delle risorse economiche che l’Ue ha preso in prestito sui mercati nel caso in cui i Paesi beneficiari non ripaghino i prestiti (anche se nel rapporto della Commissione sul funzionamento di tale fondo non si menzionano default riguardo ad operazione di assistenza macro-finanziaria già approvate). I prestiti di assistenza macro-finanziaria si distinguono inoltre dallo strumento di pre-adesione, ossia di fondi di assistenza che provengono dal bilancio dell’Ue e destinati a fondo perduto ai Paesi con cui l’Ue sta negoziando l’adesione. L’Ucraina non figura tra questi, ma Salvini in passato se l’era presa anche con questo strumento per i fondi riservati alla Turchia.
Il verdetto
Salvini azzecca la cifra in ballo ma (a) non è vero che i fondi sono regalati – si tratta di un prestito in più tranche legate al rispetto di determinate condizioni – e (b) sono fondi che l’Ue prende in prestito a sua volta, e non sono sottratti ad altri programmi di politica sociale dell’Ue. Un “Pinocchio andante” ampiamente meritato!
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