Il 25 gennaio, l’ex sottosegretario alle Politiche europee dei governi Renzi e Gentiloni Sandro Gozi ha scritto su Twitter che con gli esecutivi di cui ha fatto parte si sono dimezzate le procedure d’infrazione europee verso l’Italia, scese a 59 a marzo 2018.
Secondo Gozi, con il governo Conte il numero delle procedure è risalito a 76 in sei mesi.
Ma è davvero così? Abbiamo verificato.
Di che cosa stiamo parlando?
Le procedure di infrazione sono il meccanismo con cui le autorità europee verificano il rispetto da parte degli Stati membri delle disposizioni dell’Unione europea. In caso di inadempimenti, i Paesi possono essere soggetti a sanzioni.
Il procedimento ha inizio con una denuncia alle autorità o con una decisione d’ufficio della Commissione, ed è regolato dagli articoli 258 e 260 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea (Tfue). La procedura è composta da tre fasi: Eu Pilot, pre-contenzioso e contenzioso.
La fase Eu Pilot, quella preliminare, consiste in un dialogo fra la Commissione europea e le autorità nazionali per approfondire la situazione. Se la Commissione non è soddisfatta del risultato, si apre la fase pre-contenzioso, nella quale la Commissione invia una lettera di messa in mora allo Stato soggetto a procedura. Quest’ultimo ha due mesi per rispondere.
In base alla risposta, la Commissione può emettere un parere motivato con il quale invita lo Stato a risolvere la situazione irregolare, ponendo una scadenza.
Se lo Stato non provvede, inizia il contenzioso vero e proprio. Si arriva così a una citazione dello Stato dinanzi alla Corte di Giustizia Europea, mentre un ulteriore contenzioso (e ulteriori sanzioni) si apre se lo Stato condannato dinanzi alla Corte di Giustizia non fa nulla per adeguarsi alle disposizioni oggetto della sentenza.
Le procedure si sono dimezzate con i governi Renzi e Gentiloni?
Gozi è stato sottosegretario agli Affari europei con i governi Renzi e Gentiloni. Il primo è entrato in carica il 22 febbraio 2014. È stato sostituito dal 59 (rilevazione al 7 giugno 2018). Lo stesso numero si registrava all’8 marzo 2018, data a cui fa riferimento Gozi nella sua dichiarazione. [1]
Come se la sono cavata gli altri governi?
Con i governi Renzi e Gentiloni, c’è stata dunque una riduzione delle procedura d’infrazione del 50 per cento, come dice Gozi. Con il precedente governo Letta (in carica dal 28 aprile 2013 al 21 febbraio 2014), il numero delle procedure d’infrazione era aumentato, da 98 (rilevazione del 25 aprile 2013) a 136 procedure aperte (rilevazione del 24 novembre 2011) a 98 registrate il 25 aprile 2013: il saldo è di 38 procedure risolte in 18 mesi di governo, con una media di 2,11 procedure chiuse al mese.
Che cosa è successo con il governo Conte?
Con il nuovo esecutivo, insediatosi il 1° giugno 2018, il numero delle procedure d’infrazione verso l’Italia è tornato a salire.
Da 70 del 26 novembre 2018, cresciute a 72 nell’ultima rilevazione di gennaio 2019 – un numero comunque leggermente inferiore a quello citato da Gozi («76»).
Il confronto con l’Unione europea
Guardando ad alcuni indicatori – come il numero di denunce ricevute o gli Eu Pilot totali aperti a fine anno – è possibile confrontare la posizione dell’Italia rispetto agli altri Stati membri.
Nel 2016, per esempio, con il governo Renzi l’Italia aveva ricevuto 19 nuove erano state 12, il numero minore in tutta l’Ue. Primo in classifica era stato il Portogallo, con 46 lettere ricevute.

Grafico 1. Nuove lettere di messa in mora ricevute dai Paesi Ue, al 31 dicembre 2017.
Ci sono molti indicatori su cui valutare la performance italiana, comunque. Nel 2016, ad esempio, l’Italia ha avuto il (su 3.783 totali, 753 riguardano l’Italia), i (98 su 1.175) e i .
Per conoscere la data di apertura e i diversi passaggi di ogni singola procedura, bisogna consultare la .
Dagli aggiornamenti sullo stato delle infrazioni è possibile ricostruire il loro andamento nel tempo. Ricordiamo che in alcuni casi, soprattutto nei primi mesi di governo, l’apertura/chiusura di una procedura di infrazione potrebbe dipendere da ciò che si è fatto nella gestione del caso da parte dell’esecutivo precedente: ciò accade a causa delle tempistiche – in alcuni casi molto dilatate – di queste procedure.