Non sono di questo parere quasi tutti gli attori coinvolti, fuorchè i rappresentanti del governo. In disaccordo si sono espressi Regioni e pazienti. L’attuale disputa verte su quanto lo Stato sta decidendo di assegnare ex lege (tramite Legge di stabilità ad esempio, o attraversi i vari Patti per la Salute) come copertura della spesa sanitaria*. Vediamo quindi se queste assegnazioni stanno aumentando o diminuendo.
Le risorse per il 2015
Lo
Perché ora volano coltelli
L’accordo delle Regioni a questi tagli fu rilasciato anche in seguito alla condizione per cui, per il 2016, non venissero messi in discussione i 113 miliardi per il Fondo Sanitario Nazionale (e già si trattava di una riduzione visto che il Patto della Salute, art. 1, prevedeva 115,4 miliardi per il 2016). Come espresso da
Non stupisce quindi che l’annuncio del governo, secondo cui il Fondo Sanitario Nazionale avrà risorse per 111 miliardi nel 2016, abbia fatto scalpore. Durante il question time alla Camera Renzi ha risposto, a chi lo accusava di aver fatto dei tagli ai danni della Sanità, che le risorse allocate quest’anno sono state pari a 110 miliardi (arrotondando i 109,7) mentre saliranno a 111 miliardi nel 2016.
Verdetto
Certo, passare da 110 a 111 miliardi è un aumento, ma se si considera che i fondi preventivati per l’anno prossimo sarebbero dovuti essere 113 la conclusione a cui si giunge è diversa. Va inoltre considerato che si era già proceduto a dei tagli per il 2016 (originariamente il fondo era stato fissato a 115,4 miliardi). Se da un lato consideriamo il comprensibile “gioco delle parti” – e soprattutto che molta acqua deve ancora passare sotto i ponti prima che si arrivi alla Legge di Stabilità di fine anno – resta vero che le Regioni avevano concordato tagli per quest’anno e per il prossimo, e che il governo ne ha previsti di aggiuntivi. “Pinocchio andante”.
* Il finanziamento per la Sanità va distinto in assegnazioni o finanziamento a cui lo Stato decide di concorrere (tema di questa dichiarazione) e ricavi propri del Servizio Sanitario Nazionale. Le Regioni, a seguito di un taglio di assegnazioni da parte dello Stato, possono decidere di compensare con entrate proprie e maggiorazioni fiscali. Di conseguenza può darsi che ad un taglio delle assegnazioni non corrisponda una diminuzione dei ricavi, ma uno spostamento da assegnazioni ad altre fonti (ad esempio un incremento dei ticket). I dati di consuntivo illustrati nel ) seppur al di sotto del tasso di variazione del Pil nominale.