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  • Il 10 aprile 2024 è stato pubblicato su Facebook lo screenshot di un articolo apparso il 25 marzo 2024 su El Cronista, quotidiano economico argentino. Lo screenshot riporta la traduzione italiana di una parte dell’articolo originale, in lingua spagnola. Si legge: “Allerta COVID: scoperte 7 nuove malattie associate ai vaccini Pfizer, Moderna e Astrazeneca. Gli specialisti del Global Vaccine Data Network hanno identificato nuovi effetti collaterali legati ai vaccini Covid-19. Quali sono?”. Si tratta di un contenuto fuorviante, che veicola una notizia infondata. Il Global Vaccine Data Network (GVDN) è una rete internazionale di ricerca che ha l’obiettivo di realizzare studi sull’efficacia e la sicurezza dei vaccini. Lo studio a cui si riferisce il post oggetto di analisi è stato pubblicato sulla rivista scientifica Vaccine. Lo studio ha preso in esame un campione di 99 milioni di soggetti vaccinati con tre vaccini anti Covid-19: i due vaccini a mRNA BNT162b2 (Pfizer-BioNTech) e mRNA-1273 (Moderna) e il vaccino a vettore virale ChAdOx1 (Astrazeneca). L’obiettivo di questo studio era verificare se all’interno di questo campione di soggetti vaccinati ci fosse un aumento statisticamente significativo di sintomi ricollegabili a una seria di malattie neurologiche, ematologiche e cardiache a 42 giorni dalla somministrazione dei vaccini. I ricercatori hanno calcolato il rapporto tra eventi avversi osservati e attesi, cioè tra il numero di eventi registrato all’interno del campione di soggetti vaccinati e quello che ci si attenderebbe in assenza di vaccinazione. Il numero di eventi attesi viene usato come fondo sul quale stimare l’eventuale aumento di un evento. Il rapporto indica dunque se c’è un rischio maggiore di sviluppare una certa condizione medica, in diversi intervalli di tempo, dopo aver ricevuto un vaccino rispetto a un periodo precedente alla somministrazione. La grande dimensione del campione studiato consente di trovare i segnali di effetti collaterali anche estremamente rari. Riguardo alle malattie neurologiche, tra i segnali di eventi avversi più significativi è stato trovato un aumento di casi di sindrome di Guillan-Barrè dopo una prima dose di vaccino Astrazeneca, con 190 eventi su 76 previsti. Si tratta di una rara polineuropatia infiammatoria acuta, di probabile origine autoimmune, che in molti casi è innescata da infezioni virali. Questa malattia è stata riscontrata anche in persone affette da Covid-19. Un altro segnale riscontrato è un aumento di casi di encefalomielite acuta disseminata dopo la somministrazione di una dose di vaccino Moderna, con sette eventi osservati rispetto a due attesi. Anche questa patologia può essere una conseguenza dell’infezione da virus Sars-CoV-2. Tra le malattie ematologiche, l’aumento più significativo riguarda casi di trombosi del seno venoso cerebrale, in seguito alla prima dose di vaccino Astrazeneca, con 69 eventi osservati su 21. Si tratta di una ostruzione dei vasi venosi che drenano il sangue dal cervello. Casi di questa rara patologia sono stati riportati in pazienti affetti da Covid-19. Tra le malattie cardiache, l’aumento più significativo riguarda casi di miocardite e pericardite dopo la somministrazione di vaccini di Pfizer e Moderna e di pericardite dopo una terza dose di vaccino di Astrazeneca. Si tratta, nel primo caso, di un’infiammazione del tessuto muscolare cardiaco e, nel secondo, di un’infiammazione della membrana che riveste il cuore. Nel commentare i risultati gli autori dello studio hanno osservato che «i segnali di sicurezza identificati in questo studio dovrebbero essere valutati nel contesto della loro rarità, gravità e rilevanza clinica. Inoltre, le valutazioni complessive del rapporto rischio-beneficio della vaccinazione dovrebbero tenere conto del rischio associato all’infezione, poiché numerosi studi hanno dimostrato un rischio più elevato di sviluppare gli eventi in studio, come la sindrome di Guillain-Barré, la miocardite o l’encefalopatia acuta disseminata, in seguito dell’infezione da SARS-CoV-2 rispetto alla vaccinazione». Anche miocarditi e pericarditi, infatti, sono state riportate tra le possibili complicanze della Covid-19. Va ricordato che già nel 2021, in seguito alla sospensione di lotti di vaccino di Astrazeneca in alcuni Paesi europei, tra cui l’Italia, dopo la segnalazione di rari casi di trombosi venosa profonda e coagulazione intravasale disseminata, l’Agenzia europea per i medicinali (EMA) aveva svolto una valutazione che aveva confermato il rapporto favorevole tra benefici e rischi del vaccino. In conclusione, lo studio pubblicato sulla rivista Vaccine ha esaminato i dati relativi alla sicurezza dei vaccini Pfizer, Moderna e Astrazeneca, calcolando la frequenza di possibili effetti collaterali in un ampio campione di vaccinati. Ma, a contrario di quanto afferma il post oggetto di analisi, non ha scoperto «7 nuove malattie associate ai vaccini Pfizer, Moderna e Astrazeneca», perché quelle descritte sono condizioni che erano già state identificate sia tra i rari effetti avversi dei vaccini che tra le stesse complicanze della Covid-19. Su Facta ci siamo occupati di altre notizie fuorvianti riguardo alla sicurezza dei vaccini anti Covid-19.
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