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| - Veniamo ora al secondo dato citato da Siri, secondo cui dalla Covid-19 si guarisce nel 99,7 per cento dei casi. Il dato è errato e, soprattutto, manda un messaggio fuorviante.
Prima di scendere nei dettagli, premettiamo che i numeri in questo ambito sono inevitabilmente incerti
. Per prima cosa, il numero delle persone che contraggono il Sars-CoV-2 (il virus responsabile della Covid-19) non è quasi certamente uguale al numero di persone rilevato dai dati ufficiali come contagiate: si pensi a chi si contagia in forma asintomatica e, non sapendo di essere infetto, non si sottopone ad alcun tampone. In secondo luogo è poi possibile che, soprattutto durante la prima ondata, un certo numero di persone decedute per Covid-19 non siano state registrate come vittime del nuovo coronavirus, considerata la fase emergenziale che attraversava il Paese e il sistema sanitario.
Premesso questo, se guardiamo alla letalità della Covid-19 in Italia – cioè il numero di persone positive al virus che sono poi decedute rispetto al totale ufficiale dei contagiati – il dato complessivo è pari
al 2,8 per cento, quasi dieci volte più di quanto affermato da Siri.
Ma guardare al dato complessivo non dà il quadro corretto della pericolosità del nuovo coronavirus. Guardiamo
allora ai dati suddivisi per fascia d’età. Per gli over 90 la letalità è al 27,8 per cento, cioè più di un contagiato su quattro è morto per la Covid-19. Per gli 80-89enni è al 19,9 per cento, cioè un decesso ogni cinque contagiati. Per i 70-79enni è al 9,3 per cento, circa un decesso ogni dieci contagiati. Per i 60-69enni la letalità è 2,7 per cento, cioè più di un decesso ogni quaranta contagiati. Per le altre fasce d’età si scende poi sotto l’un per cento e, generalmente, col diminuire dell’età diminuisce anche la letalità della Covid-19.
Se consideriamo che gli over 60 ancora non vaccinati sono
quasi 2 milioni, una nuova ondata di contagi in autunno potrebbe causare migliaia di decessi tra di loro. Il messaggio di Siri dunque oltre che fondato su dati errati è anche pericoloso.
Prima di concludere possiamo anche notare che chi viene contagiato dalla Covid-19, anche se non muore, rischia di avere
conseguenze di lungo periodo (long Covid) che rendono il termine «guarigione» usato da Siri decisamente fuori luogo. Inoltre, chi viene ricoverato in terapia intensiva (di media poche settimane, ma in alcuni casi anche per mesi) spesso si porta dietro
conseguenze di medio e lungo periodo, tra cui possibili cicatrici, atrofia dei muscoli, depressione e problemi all’apparato circolatorio e respiratorio.
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