Che cosa dice Istat
Secondo i dati più aggiornati dell’Istat, a febbraio 2021 il numero degli occupati in Italia era più basso di 945 mila unità
rispetto allo stesso mese di un anno prima, quando è scoppiata la crisi. Stiamo parlando del crollo di quasi un milione di occupati, non di «mezzo milione» come ha affermato Letta. Su questo dato vanno fatte alcune osservazioni, come abbiamo spiegato
di recente in un approfondimento sul tema.
Nei dati sull’occupazione relativi aggiornati a febbraio Istat ha per la prima volta recepito un regolamento europeo che ha cambiato
alcuni criteri con cui si definisce chi è un “occupato” per avere dati più precisi sul mercato del lavoro. Tra le varie novità, non è stato più considerato “occupato” chi è in cassa integrazione da più di tre mesi o gli autonomi che non lavorano da almeno tre mesi, anche se la loro attività è solo momentaneamente sospesa. Di fatto si tratta di persone che da tempo non hanno un’effettiva attività di lavoro. Si è invece mantenuto il criterio in base al quale si è considerati “occupati” se si è lavorato almeno un’ora nella settimana in cui sono state fatte le interviste per la raccolta dei dati.
Questi nuovi criteri hanno fatto aumentare
parecchio il calo degli occupati rispetto alle stime fatte in precedenza. Con la vecchia metodologia, tra febbraio 2020 e dicembre 2020 gli occupati in meno sono stati 426 mila. Con quella nuova, il calo è stato invece di 767 mila occupati, quasi il doppio. Con gennaio e febbraio 2021 il dato è poi salito al quasi milione visto prima (Grafico 1).