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  • Dopo i disastri causati dal maltempo in Italia nelle ultime settimane, il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha promesso che il governo mobiliterà tutte le risorse disponibili per aiutare le comunità colpite, tra cui il Fondo europeo di solidarietà. Il leader della Lega ha anche dichiarato che i danni sarebbero il risultato di «troppi anni di incuria e malinteso ambientalismo da salotto». Il 6 novembre, l’eurodeputata del Partito Democratico Simona Bonafè ha scritto un articolo su Democratica – sito di informazione del Partito Democratico – e su Twitter che «Salvini grida all’emergenza», quando ha votato «contro tutti i provvedimenti a tutela dell’ambiente» durante la sua carriera da deputato europeo. Ma è davvero così? Verifichiamo. Quali voti vanno considerati? Progetti come VoteWatchEurope e MEPVote permettono di filtrare con facilità le votazioni del Parlamento europeo in base al nome di un singolo eurodeputato e all’interno di una specifica materia. Per quanto riguarda gli atti legislativi sull’ambiente, questi ultimi passano per i lavori della Commissione Ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare (Envi). Tra gli atti legislativi che fanno capo a questa Commissione rientrano anche proposte che non hanno a che fare con l’ambiente in senso stretto, come la tutela della sanità pubblica e la protezione della sicurezza alimentare. Per questa ragione abbiamo scartato dall’elenco totale delle consultazioni quelle in merito, per esempio, al traffico di animali, al diritto all’acqua e la gestione di prodotti veterinari e medici.* Come ha votato Salvini? In base ai procedimenti legislativi presi in esame dalla commissione Envi, vediamo i voti in materia ambientale discussi al Parlamento europeo. Matteo Salvini, quando è stato eurodeputato per la Lega (dal 17 dicembre 2014 al 6 febbraio 2018), non ha votato «contro tutti» i provvedimenti a tutela dell’ambiente. Oltre a voti in linea con la maggioranza o contrari, il suo comportamento si compone infatti di varie approvazioni, astensioni e alcune assenze. Come mostra la tabella a questo link, in 15 casi su 43 totali il voto favorevole di Matteo Salvini ha coinciso con il voto della maggioranza parlamentare a difesa dell’ambiente. Bonafè muove le sue critiche facendo riferimento ad alcuni voti da lei giudicati “fondamentali” – indicati dalla stessa eurodeputata in un articolo pubblicato nella rivista del PD, Democratica. In questi casi, pur trattandosi di un giudizio di valore che stabilisce la maggiore o minore importanza di un provvedimento, la sua critica è fondata: Salvini, quando presente in Parlamento, ha infatti praticamente sempre optato per un voto contrario o per l’astensione. È questo il caso delle consultazioni per l’approvazione della direttiva per la riduzione della plastica monouso e della direttiva per le energie rinnovabili – oppure, ancora – dei provvedimenti per l’efficienza energetica, quelli contro le emissioni di CO2 delle automobili. Figura 1. I voti di Salvini confrontati con la maggioranza del Parlamento europeo Il verdetto Secondo l’eurodeputata del Pd Simona Bonafè, l’attuale ministro dell’Interno Matteo Salvini ha votato contro a tutti i provvedimenti proposti dal Parlamento europeo «in difesa del pianeta», mentre era membro del Parlamento europeo. Se presa alla lettera, la dichiarazione di Bonafè non è corretta. In parecchi casi, infatti, il leader della Lega, in occasione della votazione di un provvedimento a tutela dell’ambiente, si è astenuto, era assente o ha espresso un voto favorevole. Limitandosi, invece, alle votazioni considerate dall’esponente del Partito Democratico come le più importanti, Salvini ha sempre votato contro o si è astenuto. In conclusione, Simona Bonafè merita un “Nì”. * Questa la lista completa delle consultazioni escluse dalla nostra analisi: – limitazione dell’uso di sostanze geneticamente modificate nella filiera alimentare; – limitazione dell’utilizzo di sostanze nocive nella costruzione di elettrodomestici e attrezzature; – diete; – traffico di animali; – limitazione delle quantità ammesse di glifosato per la produzione di alimenti;- gestione di prodotti veterinari e medici; – diritto all’acqua; – definizione dei livelli massimi di contaminazione delle acque in seguito a un disastro nucleare; – approvazione della convenzione internazionale sul traffico di specie a rischio di estinzione; – tutela di specie animali protette.
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