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  • L’11 febbraio 2021 la redazione di Facta ha ricevuto via Whatsapp la richiesta di verificare un articolo pubblicato l’8 febbraio 2021 dal sito CanaleDieci, intitolato «Covid, arriva la conferma: la lattoferrina protegge dal virus». L’articolo riporta che «gli scienziati italiani hanno dimostrato la sua capacità oggettiva nel combattere l’ingresso del virus nel corpo, impedendo alle cellule di infettarsi». La fonte è uno studio condotto dalle università di Padova, Milano e Pisa e dalla Advanced Analytical Technologies di Piacenza, pubblicato il 23 gennaio 2021 dalla rivista scientifica Nutrients. Lo studio è presentato, all’interno dell’articolo segnalato, in modo impreciso. Vediamo quali sono i fatti. La lattoferrina è una proteina naturalmente presente nel latte e nelle secrezioni mucose, in commercio anche come integratore alimentare e nota per avere proprietà antivirali. Ne avevamo parlato approfonditamente in questa storia, a cui rimandiamo per saperne di più. Veniamo allo studio pubblicato su Nutrients. Gli autori hanno verificato la capacità della lattoferrina di inibire l’infezione di cellule umane in provetta da parte del virus Sars-CoV-2, responsabile della pandemia di Covid-19. I risultati dello studio suggeriscono che la lattoferrina riduca parzialmente l’infezione da parte del virus (dal 7 al 24 per cento, a seconda del protocollo sperimentale utilizzato) e mostra che la lattoferrina potrebbe indurre le cellule a produrre una corretta risposta immunitaria contro il virus. Tutto questo è scientificamente interessante, ma è ben lontano dal dimostrare che la lattoferrina «protegge dal virus» o che abbia una capacità «oggettiva» di «combattere l’ingresso del virus», come riportato nell’articolo oggetto di verifica. Innanzitutto, i dati mostrano che la lattoferrina impedisce solo di poco al virus di infettare cellule umane. In secondo luogo, e cosa più importante, c’è una enorme differenza tra le condizioni artificiali di uno studio in vitro e l’efficacia di un trattamento terapeutico su pazienti in carne e ossa, che deve passare attraverso tre fasi di studi clinici. In media solo il 9,6 per cento dei farmaci che entrano in sperimentazione di fase 1 sui pazienti dimostra abbastanza efficacia e sicurezza per essere approvato. In conclusione, lo studio discusso esiste e mostra risultati di interesse scientifico che potrebbero giustificare ulteriori studi sulla lattoferrina. Senza nulla togliere al valore della ricerca, deve essere però chiaro che questi dati non sono una «conferma»: sono dati sperimentali su cellule in laboratorio, e serviranno studi clinici per dimostrare che la lattoferrina possa essere d’aiuto contro la Covid-19.
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