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  • Il 30 marzo 2021 la redazione di Facta ha ricevuto la richiesta di verificare un articolo pubblicato il 28 marzo 2021 da Il Tempo e intitolato «Gismondo lancia il terribile sospetto su Pfizer: “Più effetti collaterali di AstraZeneca, perché non si dice?”». L’articolo si riferisce a un intervento della dottoressa Maria Rita Gismondo, dirigente dell’Ospedale Sacco di Milano alla trasmissione di La7 Non è l’Arena del 28 marzo 2021, in cui Gismondo ha sostenuto che «il numero di effetti collaterali avuti con Pfizer addirittura supera quelli di AstraZeneca, ma non se ne parla per niente». Per quanto espressa in modo impreciso si tratta di una notizia vera, almeno relativamente all’Italia. Il quadro generale però è diverso. Secondo EudraVigilance, il database europeo delle sospette reazioni avverse ai medicinali, al 27 marzo 2021 In Italia sono stati segnalati 36.295 eventi avversi per il vaccino Pfizer e 7.265 per il vaccino AstraZeneca[*]. Questo confronto non ci dice molto, perché il numero di dosi somministrate è molto diverso per i due vaccini: secondo il tracker delle vaccinazioni Covid-19 dell’European Center for Disease Control, al 30 marzo 2021 in Italia erano state somministrate 9.113.400 dosi di Pfizer e 2.491.200 di AstraZeneca. È più corretto quindi calcolare il numero di eventi avversi per dose di vaccino somministrata. Otteniamo dai numeri sopra elencati che in Italia viene segnalato 1 evento avverso ogni 251 dosi circa di vaccino Pfizer, rispetto a 1 ogni 343 dosi circa di vaccino AstraZeneca. In questo senso l’affermazione della dottoressa Gismondo è confermata: in Italia si registrano più eventi avversi, a parità di dosi, per il vaccino Pfizer. Questo dato però deve essere inserito nel giusto contesto. Innanzitutto, l’espressione di Gismondo rischia di essere fuorviante: ricordiamo infatti che le segnalazioni di eventi avversi non possono essere considerate «effetti collaterali» dovuti al vaccino. La sorveglianza vaccinale raccoglie, come abbiamo visto altre volte, tutte le condizioni anomale di salute segnalate dopo la vaccinazione, ma che sono spesso dovute a fattori indipendenti dal vaccino e possono essere correlate o meno alla vaccinazione solo dopo studi epidemiologici (per esempio come ha fatto l’European Medicines Agency durante la sospensione temporanea del vaccino AstraZeneca da parte di diversi Paesi europei). In secondo luogo, il quadro si rovescia se ci allarghiamo all’Europa, per la precisione ai 29 Paesi appartenenti all’European Economic Area (Eea), ai quali si aggiungono Regno Unito e Irlanda del Nord, che sono presenti nel database EudraVigilance. Usando le stesse fonti ed effettuando lo stesso calcolo, ritroviamo che viene segnalato 1 evento avverso ogni 451 dosi di vaccino Pfizer (121.514 eventi avversi su 54.852.027 dosi) e 1 ogni 172 dosi di vaccino AstraZeneca (107.733 eventi avversi su 9.113.400 dosi): l’incidenza di eventi avversi in Europa (Eea) è quindi circa due volte e mezzo superiore per AstraZeneca. Siccome, come abbiamo raccontato in passato, esistono notevoli differenze nell’efficienza dei sistemi di segnalazione tra i vari Paesi, probabilmente per un confronto è utile rivolgersi anche agli studi clinici. Per gli eventi avversi definiti seri negli studi clinici di fase 3, i due vaccini sono del tutto confrontabili: 0,6 per cento di incidenza per Pfizer contro 0,7 per cento di incidenza per AstraZeneca. In conclusione, è vero che in Italia si registrano più eventi avversi (che non sono necessariamente effetti collaterali del vaccino) per il vaccino Pfizer rispetto al vaccino AstraZeneca, anche a parità di dosi. Non è ben chiaro però se questo dato sia significativo: la situazione è opposta guardando ai numeri europei e, secondo gli studi clinici, i due vaccini sono equivalenti in termini di sicurezza. [*] Per ottenere i dati, una volta aperto il link cliccare sul tab “Number of individual cases by EEA Countries” e passare col mouse sopra alla barra corrispondente all’Italia nell’istogramma.
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