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  • Il 20 luglio 2023 la redazione di Facta.news ha ricevuto una segnalazione via WhatsApp che chiedeva di verificare lo screenshot di un articolo del Corriere della Sera, pubblicato l’1° dicembre 2022, intitolato “Due litri di acqua al giorno? Lo studio che smonta ogni certezza”. Sotto il titolo compare un sommario che afferma che, in base a un nuovo studio, la raccomandazione di bere due litri di acqua al giorno non sarebbe supportata scientificamente. Il motivo, si legge ancora, è che «bere troppo farebbe male al Pianeta». Si tratta di un contenuto che veicola una notizia imprecisa. Nell’articolo del Corriere della Sera si fa riferimento a uno studio intitolato “Variation in human water turnover associated with environmental and lifestyle factors” (in italiano, “Variazioni del ricambio idrico umano associato a fattori ambientali e a stili di vita”), pubblicato il 24 novembre 2022 sulla rivista scientifica statunitense Science, con a capo della ricerca Yosuke Yamada, ricercatore presso l’istituto nazionale giapponese di Salute e Nutrizione. La ricerca si basa su un ampio database di dati riguardantia individui di sesso misto ed età mista, con stili di vita e condizioni ambientali differenti. L’obiettivo della ricerca era comprendere come le variabili – dimensione corporea, attività fisica, temperatura, umidità e altitudine – influenzino il ricambio dell’acqua nel corpo umano. Il ricambio dell’acqua rappresenta essenzialmente il ciclo che questa fa da quando viene ingerita, rimane nel corpo e poi viene espulsa. Uno dei risultati dello studio è stata la scoperta che il tradizionale consiglio di bere due litri di acqua al giorno non è applicabile a tutti. Infatti, il fabbisogno di acqua può variare notevolmente da individuo a individuo, in base alle diverse condizioni di vita. Ad esempio, una persona che vive in una zona con climi caldi e umidi potrebbe avere bisogno di bere più di due litri al giorno. Invece gli abitanti di Paesi con un clima più fresco e secco non avranno bisogno di bere due litri di acqua al giorno perché non perderanno molti liquidi tramite la sudorazione. Inoltre, anche l’attività fisica e le dimensioni corporee possono influenzare il quantitativo d’acqua necessario per mantenere un corretto equilibrio idrico nel corpo. Quindi, un atleta che si allena regolarmente, in climi caldi e umidi avrà bisogno di ancora più acqua. Sebbene lo studio scientifico non abbia affrontato direttamente la questione dello spreco di acqua e del relativo impatto ambientale, a differenza di quanto citato dal Corriere della Sera, nel riassunto che compare nello screenshot, i risultati possono indirettamente contribuire a una maggiore consapevolezza riguardo al valore dell’acqua e alla necessità di utilizzarla in modo responsabile. Infatti, a fine studio viene specificato che, tenendo conto delle differenze di consumo di acqua, in base alle variabili citate in precedenza, si potrebbe pensare di creare delle strategie ad hoc per regolarne il consumo in risposta al cambiamento climatico e alla crescita della popolazione mondiale. Precisiamo, infine, che nell’articolo del Corriere della Sera viene citata una considerazione di John Speakman, biologo presso l’università di Aberdeen, in Scozia, e co-autore dello studio, rilasciata al Guardian, che recita: «Se 40 milioni di adulti nel Regno Unito seguissero le linee guida e bevessero mezzo litro di acqua pulita in più del necessario ogni giorno, sarebbero 20 milioni di litri d’acqua sprecati ogni giorno». La frase presente nel riassunto del Corriere, sul fatto che «bere troppo farebbe male al Pianeta» in riferimento allo studio, è quindi una sintesi delle parole di uno dei suoi autori. In conclusione, l’articolo del Corriere della Sera riporta correttamente le informazioni dello studio pubblicato su Science. La disinformazione nasce invece dallo condivisione di uno screenshot con solo il titolo e il riassunto senza però il testo dell’articolo che fornisce le dovute spiegazioni di contesto.
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