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  • Sabato 18 aprile la redazione di Facta ha ricevuto via WhatsApp la richiesta di verificare un video, pubblicato da quello che il Corriere definisce «un farmacista», nel quale si sostiene che le mascherine distribuite dalla Regione Veneto sarebbero «inutili» e non adatte a proteggere dal rischio di contrarre l’infezione da nuovo coronavirus. Per sostenere tale ipotesi, l’uomo in camice bianco indossa diverse mascherine mettendo in pratica il cosiddetto «test dell’accendino», una prova empirica molto diffusa su YouTube che consiste nel soffiare aria dall’interno di una mascherina cercando di spegnere la fiamma di un accendino posto all’esterno. Secondo il farmacista, le mascherine sarebbero utili solo nel caso in cui la fiamma non si spegnesse perché ciò vorrebbe dire che «posso starnutire, posso tossire» senza il rischio di infettare nessuno. Non è però vero che si può stabilire la qualità di una mascherina attraverso il «test dell’accendino». La conferma arriva dai colleghi thailandesi di Sure And Share Center MCOT che il 25 marzo 2020 hanno verificato l’inconsistenza della prova con la direttrice generale del ministero della Salute thailandese, la dottoressa Panpimol Wipulakorn. Secondo la scienziata, una prova empirica di questo tipo dipende fortemente dalle variabili rappresentate da potenza del soffio e distanza dell’accendino, rendendo il test di fatto inutile (oltre che pericoloso, dal momento che la mascherina potrebbe prendere fuoco). L’unico metodo funzionante per stabilire l’efficacia di una mascherina è invece quello di fare attenzione alle certificazioni contenute nella confezione. Le mascherine distribuite gratuitamente dalla Regione Veneto non sono «dispositivi di protezione individuale» – come tra l’altro riportato sul dorso delle stesse mascherine – ma «schermi filtranti» realizzati dall’azienda editoriale Grafica Veneta in base all’articolo 16 comma 2 del decreto del 17 marzo. Nonostante ciò, secondo quanto dichiarato dal presidente di Grafica Veneta Fabio Franceschi, «le mascherine filtranti hanno superato tutti i test, anche quelli non richiesti dal decreto-legge».
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