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| - Parlando degli sbarchi dalla Libia a diMartedì, Laura Boldrini usa una semplice operazione matematica per provare efficacemente un punto: con l’operazione Mare Nostrum l’Italia ha sì speso, ma le vite umane salvate grazie al programma sono state tante. Arrivando a definire un costo per vita umana salvata, la presidente della Camera sottolinea come, visti nella prospettiva dei risultati ottenuti, le spese per il programma risultino davvero poco importanti. Vediamo se i numeri sono corretti.
Quanto ci è costato Mare Nostrum?
In occasione della presentazione di Triton – l’operazione europea condotta da Frontex (l’agenzia europea di controllo delle frontiere) – il ministro Alfano fa il bilancio di Mare Nostrum. E il costo che dichiara è molto vicino a quanto affermato da Boldrini: 9,5 milioni di euro, per una spesa annuale di 114 milioni di euro.
Quante vite salvate?
I dati ministeriali citati da Alfano parlano di 100.250 persone soccorse e salvate. A fronte di questi successi, si contano comunque dati drammatici come le 499 morti durante le operazioni e i quasi 1.500 dispersi. Il dato a cui fa riferimento Boldrini, 170 mila, riguarda il numero di persone sbarcate durante lo stesso periodo (si veda il file excel Ismu “Sbarchi anno 2014”). Come sottolinea Alfano, il numero dei soccorsi non coincide con il numero degli sbarchi.
Verdetto
A voler fare un gretto conto di costo per vita salvata o soccorsa (posto che abbia senso dare un prezzo ad una vita), il valore è leggermente maggiore di quanto dichiarato da Laura Boldrini, e si attesta intorno a circa 1.140 euro. Il ragionamento però è lineare e raggiunge l’obiettivo di sottolineare la relatività dei costi sostenuti dal governo in rapporto a quanto fatto con l’operazione: “C’eri quasi”!
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