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  • Intervenendo alla presentazione del rapporto Osservasalute-2016, lo scorso 10 aprile, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha ribadito la necessità di aumentare la spesa sanitaria in Italia, per adeguarla ai livelli europei da cui – sottintende il ministro – siamo lontani. Ma quali sono questi livelli e quanto ne siamo distanti? Quanto spende l’Italia? Per prima cosa, il dato citato dal ministro Lorenzin sulla spesa sanitaria dello Stato italiano non è un po’ scorretto. La spesa del 6,4% è infatti prevista dal Def, approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 11 aprile, solo a partire dal biennio 2019-2020. Quindi non è preciso sostenere, come fa il ministro, che “continuiamo ad avere” una spesa sanitaria a un tale livello. Attualmente la cifra percentuale è più alta. Come certifica lo stesso Def la spesa sanitaria “si attesta in media sul 6,8% nel quinquennio 2012- 2016 (6,8% nel 2017)”. Anche lo stesso rapporto Osservasalute-2016, riferendosi al 2014, parla di una spesa sanitaria al 6,84% del Pil. Secondo i dati dell’Ocse – qui scaricabile il file Excel coi numeri dettagliati – lo Stato italiano ha destinato alla spesa sanitaria nel 2015 (ultimo dato disponibile) il 6,8% del Pil. Un dato simile a quello certificato dal Def 2016, che per il 2015 aveva registrato una spesa sanitaria pari al 6,9% del Pil. Per quanto riguarda le prospettive future, poi, il Def rinvia a un rapporto della Ragioneria Generale dello Stato. In base a questo, la spesa sanitaria dovrebbe calare fino al 2020, come abbia detto, per poi risalire al 6,9% nel 2025 e proseguire l’aumento fino a rimanere nei decenni successivi stabilmente al di sopra del 7%. Qual è la media europea? Sempre in base ai dati dell’Ocse, la media europea della spesa sanitaria nel 2015 è stata del 7,8% del Pil. L’Italia si trova insomma circa un punto percentuale più in basso. Guidano la classifica la Germania (9,4%), la Svezia (9,3%) e la Danimarca (8,9%). Al di sopra della media europea anche gli altri Paesi dell’Europa del centro e del nord. La Francia destina l’8,6% del Pil alla spesa sanitaria, l’Olanda l’8,7%, il Belgio l’8%, l’Austria il 7,9%. Poco sotto la media, ma comunque lontano dall’Italia, si trova il Regno Unito, col 7,7% del Pil impiegato per la spesa sanitaria. Chi fa peggio di noi? Tra gli altri principali Paesi europei, solamente Spagna e Polonia fanno peggio dell’Italia. Madrid destina il 6,3% del Pil alla spesa sanitaria, e Varsavia appena il 4,5%. In fondo alla classifica troviamo in generale Paesi piccoli (come Cipro e il Lussemburgo), mediterranei (come Portogallo e Grecia) e quelli dell’Est Europa (repubbliche baltiche, Romania, Bulgaria, Ungheria etc.). Verdetto Il ministro Lorenzin lascia intendere che la spesa sanitaria sia già ora al 6,4% del Pil, mentre si tratta invece di previsioni per i prossimi anni: la percentuale odierna è leggermente più alta, intorno al 6,8 per cento. Tuttavia sottolinea correttamente la distanza dalla media europea (un punto percentuale). Una distanza, oltretutto, che sembra al momento destinata a durare – sempre secondo il rapporto della Ragioneria Generale dello Stato – fino al 2050. “C’eri quasi” per il ministro.Share the Facts 2017-04-19 13:33:35 UTC 4 1 6 Pagella Politica Verdetto: C’eri quasi «Non possiamo continuare ad avere una spesa sanitaria pari al 6,4% del Pil: dobbiamo aumentarla, portandola a quelli che sono i livelli europei» Beatrice Lorenzin ministro della Salute Presentazione del rapporto Osservasalute 2016 lunedì 10 aprile 2017 2017-04-10
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