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  • La questione dei costi dell’apparato statale è sempre stato uno dei cavalli di battaglia della propaganda berlusconiana e il leader di Forza Italia, sul palco di Bologna assieme a Matteo Salvini, non ha mancato di rimarcare quanto la situazione sia fuori controllo. Tocca a noi armarci di sana pazienza e andare a verificare se quanto affermato sia vero o no. I costi della “macchina dello Stato” Il Fondo Monetario Internazionale dispone di un dettagliatissimo database sulle spese governative delle principali economie del nostro pianeta, quindi anche degli Stati membri dell’Unione Europea. Come spiega lo stesso manuale di guida al database (pag. 114, paragrafo 6.2), le spese sostenute dallo Stato possono essere suddivise in due categorie di destinazione: la prima è rappresentata dalle spese volte a svolgere servizi di utilità pubblica e la seconda è l’insieme delle spese di “mantenimento” dell’intero apparato. E’ proprio quest’ultima voce di spesa che vogliamo osservare, i cui dettagli sono disponibili in questa apposita funzione del database che abbiamo riassunto qui per facilitarvi la lettura. Le spese che abbiamo considerato per operare un confronto tra Italia e altri Paesi dell’Unione racchiudono le retribuzioni per impiegati, l’uso da parte dello Stato di beni e servizi e le spese di indebitamento (per interessi), espresse in percentuale sul Pil. I risultati non dipingono proprio lo scenario descritto da Berlusconi. In Italia la “macchina dello Stato” costa più o meno il 21,2% del Pil, un dato che ci posiziona alla decima posizione su 28 Stati membri dell’Unione Europea, dietro Paesi come la Danimarca, la Finlandia, il Regno Unito o il Portogallo. Se volessimo rapportare questo numero alla media europea (20,07%) scopriremmo che il costo dei servizi pubblici italiani sarebbe superiore di circa 1,2 punti percentuali. Non solo: la voce di spesa che immaginiamo interesserà a molti lettori – ovvero il costo del personale – si situa in Italia al 10,6% del Pil, 0,6 punti percentuali in meno della media europea (11,21%). A spingere in alto i costi dello Stato italiano sono le spese per interessi, all’incirca il doppio della media. Il verdetto Per questa dichiarazione non c’è scampo alla “Panzana Pazzesca”: non solo in Italia l’apparato statale costa solo 1,2 punti percentuali in più della media europea, ma non è neanche tra i più costosi – l’Italia si trova semmai a metà classifica.
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