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  • Ospite di Otto e Mezzo su La7 lo scorso 8 giugno, il deputato pentastellato Danilo Toninelli ha polemizzato duramente col segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, sul tema dell’immigrazione. Vediamo se i dati che riporta sono corretti o meno. I numeri degli sbarchi Secondo i dati forniti dal Ministero dell’Interno, nel 2016 ci sono stati 181.436 sbarchi, un record assoluto. L’anno precedente erano stati 153.842 e nel 2014 (record precedente) 170.100. Nel 2017, nei primi cinque mesi, secondo il Viminale ci sono stati 60.200 sbarchi, contro i 47.883 dell’anno precedente (+25%). Proiettando sull’intero anno un simile andamento, si può ipotizzare che a fine anno gli sbarchi superino i 225 mila. Toninelli è dunque impreciso nel sostenere che “ogni anno” sbarchino 200 mila persone. Tale soglia sarà forse superata solo nel 2017, e nel triennio precedente – da quando è cominciata l’emergenza migratoria verso l’Italia – la media è stata di poco meno di 170 mila sbarchi all’anno (168.792). Il diritto d’asilo Quante, tra le persone arrivate in Italia, ottengono l’asilo? La premessa è che esistono tre status diversi che un richiedente asilo può vedersi riconosciuti (da cui dipendono, ad esempio, permessi di soggiorno di durata diversa): chi ottiene lo status di rifugiato è una minoranza del totale di chi ottiene l’asilo, mentre percentuali più alte ottengono la protezione umanitaria e quella sussidiaria. Secondo i dati del Ministero dell’Interno, nel 2016 sono state accolte il 40% delle 91.102 domande di asilo esaminate. In particolare è stato concesso lo status di rifugiato al 5% dei richiedenti, lo status di avente diritto alla protezione umanitaria al 21% e alla protezione sussidiaria al 14%. L’anno prima erano state esaminate 71.117 domande ed era stato accolto circa il 42% di esse: 5% rifugiati, 22% protezione umanitaria e 14% protezione sussidiaria. Dunque Toninelli ha ragione là dove afferma che “la maggior parte” non ha diritto d’asilo. Si tratta infatti di circa il 60% dei richiedenti, che oltretutto sono una minoranza rispetto al totale degli sbarchi. Sempre nel 2016, ad esempio, si sono registrati 181.436 sbarchi ma “solo” 123.600 richieste (di cui 91.102 analizzate). Dunque la percentuale degli aventi diritto all’asilo è ancora inferiore al 40% (difficile azzardare una percentuale precisa, anche considerando che da un lato la stessa persona può essere sbarcata più volte, e dall’altro che è possibile – anche se sempre più improbabile – che siano avvenuti degli sbarchi non registrati). Il verdetto L’onorevole Toninelli esagera il numero degli sbarchi ponendoli a 200 mila (la media degli ultimi anni è di circa 170 mila) ma ha ragione sul fatto che alla maggioranza dei migranti non venga riconosciuto il diritto all’asilo. Per lui un “C’eri quasi”.
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