About: http://data.cimple.eu/claim-review/82c7e4447cc459d87fbf949df8d9840022362c7d98a0416418f787a0     Goto   Sponge   NotDistinct   Permalink

An Entity of Type : schema:ClaimReview, within Data Space : data.cimple.eu associated with source document(s)

AttributesValues
rdf:type
http://data.cimple...lizedReviewRating
schema:url
schema:text
  • Aiutaci a migliorare Facta! Partecipa al nostro breve sondaggio (servono 5 minuti), del tutto anonimo. Potremo conoscere meglio il nostro pubblico, migliorare quello che facciamo e come lo facciamo. CLICCA QUI PER INIZIARE Venerdì 17 luglio la redazione di Facta ha ricevuto una segnalazione via WhatsApp che chiedeva di verificare l’informazione secondo cui «le lampade a raggi Uv» sarebbero in grado di «uccidere il Covid-19». Il riferimento è ai numerosi articoli pubblicati il 16 luglio 2020 (qui, qui e qui, ad esempio) dedicati dalla stampa italiana al lavoro accademico di un gruppo di ricercatori dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf), dell’Università Statale di Milano, dell’Istituto nazionale tumori (Int) e dell’Irccs Fondazione Don Gnocchi sugli effetti della luce ultravioletta contro il virus Sars-CoV-2. I risultati della ricerca sono stati accolti con entusiasmo dai media nazionali che hanno sintetizzato la scoperta con la formula «i raggi Uv uccidono il coronavirus in pochi secondi». Si tratta di una notizia vera, ma come spesso accade in ambito scientifico, da prendere con le dovute cautele. La ricerca in questione è stata pubblicata da 14 scienziati italiani il 23 giugno 2020 sul portale BioRXiV (che accoglie paper in preprint, ovvero bozze non ancora verificate da altri scienziati) e prima di essere valutata per la pubblicazione su riviste scientifiche dovrà superare l’esame della revisione paritaria, ovvero la valutazione di specialisti del settore che ne verificano l’idoneità alla pubblicazione scientifica. Il team di ricercatori ha verificato sperimentalmente gli effetti delle radiazioni Uv-C – i raggi ultravioletti a lunghezze d’onda corte, attorno ai 254 nanometri – sul virus Sars-Cov-2, concludendo che queste inibiscono i processi di attivazione e replicazione del virus in ambienti chiusi. L’azione germicida dei raggi Uv-C era già nota (e correntemente utilizzata per sterilizzare gli acquari, ad esempio), ma la sua efficacia sul virus Sars-Cov-2 non era mai stata dimostrata sperimentalmente. Se confermata, questa scoperta potrà dunque favorire lo sviluppo di sistemi igienizzanti per superfici e in ambienti chiusi. Le radiazioni Uv-c sono anche emesse naturalmente dal Sole, ma non arrivano sulla Terra per via del filtro effettuato dall’atmosfera. Non è corretto, dunque, dire che «i raggi del sole disattivano il virus» (affermazione molto circolata nei giorni scorsi sui social network), ma stiamo parlando di radiazioni emesse artificialmente e testate sulle sole superfici esterne, in ambienti chiusi.
schema:mentions
schema:reviewRating
schema:author
schema:datePublished
schema:inLanguage
  • English
schema:itemReviewed
Faceted Search & Find service v1.16.115 as of Oct 09 2023


Alternative Linked Data Documents: ODE     Content Formats:   [cxml] [csv]     RDF   [text] [turtle] [ld+json] [rdf+json] [rdf+xml]     ODATA   [atom+xml] [odata+json]     Microdata   [microdata+json] [html]    About   
This material is Open Knowledge   W3C Semantic Web Technology [RDF Data] Valid XHTML + RDFa
OpenLink Virtuoso version 07.20.3238 as of Jul 16 2024, on Linux (x86_64-pc-linux-musl), Single-Server Edition (126 GB total memory, 5 GB memory in use)
Data on this page belongs to its respective rights holders.
Virtuoso Faceted Browser Copyright © 2009-2025 OpenLink Software